Il dibattito sulla diffusione della Influenza Aviaria e sulle possibili modalità di suo controllo rappresenta uno degli argomenti di maggiore attualità nel settore zootecnico e sanitario.
A livello europeo, l’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) è uno dei principali organismi pubblici mondiali che si occupa della salute animale. Tra i suoi scopi rientra anche condurre la valutazione dei rischi nel campo della salute e del benessere degli animali e formulare raccomandazioni e standard migliorativi per garantire tale benessere. Negli ultimi mesi l’EFSA si è occupata molto dell’Influenza Aviaria, sia a bassa che ad alta patogenicità (HPAI e LPAI).
Tra le raccomandazioni più ricorrenti si trova sistematicamente quella di mettere in atto rigorose misure di biosicurezza negli allevamenti, prestando la massima attenzione alla disinfezione dei locali, delle superfici e delle attrezzature, a cominciare dalla rimozione di polvere e materiale organico, per permettere al biocida utilizzato di raggiungere una concentrazione idonea all’eliminazione dei patogeni, evitando l’insorgenza di ceppi resistenti.
L’evoluzione nella diffusione e presenza nel mondo di tale patologia richiede, tra le possibili misure di prevenzione, la massima cura nella scelta e manutenzione delle attrezzature di allevamento e trasporto che devono permettere l’idonea esecuzione delle richieste operazioni di pulizia e disinfezione.
La cura nella progettazione e l’oculata scelta dei materiali e dei possibili additivi (come l’aggiunta di un efficace antibatterico) per la produzione dell’intera gamma dei prodotti a marchio GPP sono quindi un reale strumento che contribuisce a ridurre il rischio sanitario e facilita il mantenimento di idonee condizioni igieniche, sia in allevamento che nei successivi processi di lavorazione.
L’argomento è stato oggetto di dibattito tecnico e scientifico durante la recente conferenza di primavera della IEC (www.internationalegg.com) che si è tenuta a Barcellona dal 16 al 18 aprile 2023. Nella circostanza, un esperto di livello mondiale come il Dott. David Swayne, (Stati Uniti) ha aggiornato il folto gruppo di convenuti da tutto il mondo, sullo stato dell’arte della patologia e sulle possibili misure di contrasto oltre che sviluppare considerazioni sulle implicazioni dell’eventuale vaccinazione.